In corsa un trio nostalgicamente anni ’90 con i mustacchi di Amadeus, Umberto Smaila e Marco Columbro
Il baffo del mese di dicembre 2017 ha incoronato con un pizzico di ritardo Oscar Farinetti che è riuscito a laurearsi re baffuto ricevendo lo scettro d’icona pelosa del web da Marino Bartoletti. La lotta di successione per il mese di Gennaio vedrà un nolstagicissimo trio di baffi anni ’90 che con con il loro leggiadro carico lanuginoso hanno affascinato generazioni di telespettatori.
Amadeus aka Amedeo Umberto Rita Sebastiani
Da Radio Deejay alla conduzione della prima serata di Rai Uno il baffo di Amadeus al secolo Amedeo Umberto Rita Sebastiani ha avuto un’ascesa formidabile nel palcoscenico televisivo. Una storia pelosa fatta di rasature e continui ripensamenti fino a che il suo mustacchio spesso impreziosito da pizzetto e mosca ha trovato una sua stabilità diventando un marchio di fabbrica di questo personaggio che ha scritto una pagina memorabile di televisione insieme a Pedro e alla misteriosa cipolla preludio della pasta e fagioli…
Umberto Smaila
Icona degli anni ’80, artista eclettico, musicista, anchorman, attore e molto altro ancora, Umberto Smaila nella sua carriera ha scritto pagine memorabili della musica e della televisione italiana incidendo anche profondamente nei costumi del belpaese con la sua trasmissione hot-chic Colpo Grosso. Una personalità poliedrica e un’immagine caratterizzata dall’immancabile presenza dei baffi, il gattone del vicolo dei miracoli non ha perso né pelo né vizio e le sue innate doti laniginose lo candidano come uno dei papabili campioni irsuti del nostro concorso.Marco Columbro
Insieme ad Umberto Smaila è forse una di quelle figure che più di tutte ha incarnato la belle epoque del baffo anni ’80. Quell’orgoglio del maschio italico rispolverato grazie all’avvento della tv commerciale che sui ruzzoloni comici di Paperissima e le curve toniche di Lorella Cuccarini e delle paperelle, paperine o paperette ha saputo ritagliarsi un suo spazio nelle case degli italiani ridando linfa ad una tradizione che sull’onda delle smanie epilazioniste degli anni ’60 e ’70, ha messo seriamente a rischio l’epopea italiana del baffo che proprio grazie a figure come Columbro sopravvive volando tra fantasie ufologiche e teorie di terre cave o piatte.