Arricciabaffi: mustacchi a manubrio sempre al top

arricciabaffi

Strumento d’altri tempi nel corredo dei nostri irsuti antenati: cos’è, come funziona e altri bizzarri articoli per la messa in piega dei baffi

IMG_8294Chi non ha mai curato un folto baffone a manubrio non può capire quanto possa essere pernicioso e frustrante ammaestrare all’uopo i riccioli dei propri mustacchi. A volte infatti anche dopo aver dormito con un piegabaffi, dopo copiose passate di cera e innumerevoli tentativi di curvatura con le dita, spesso le punte dei baffi tendono a perdere la loro forma arricciata, cedendo verso il basso o piegandosi in maniera scomposta.
Se ciò accade non è soltanto per l’utilizzo di una cera scadente, non è neanche per l’umidità o per l’implacabile forza di gravità e non è nemmeno per un infingardo gioco del destino che spesso i baffi a manubrio non conservano la piega desiderata. La rovinosa caduta degli amati boccoli è invece piuttosto dettata da imperizia ed è cagionata soprattutto dal mancato impiego di un arricciabaffi.
Vale la pena a questo punto introdurre questo antico strumento per la cura dei mustacchi, presenza immancabile nel kit dei nostri irsuti antenati, utilizzato per mettere a punto la curvatura del loro augusto tappetino subnasale.
E’ infatti possibile che qualche fortunato “cercatore di tesori”, spulciando magari nel nécessaire giunto in dote da qualche nonno o trisavolo, si sia già imbattuto in delle strane pinze metalliche dalle punte smussate e sovente accompagnate da manici in legno o da materiali ancor più pregiati.
Schermata 2017-10-12 alle 17.02.01Ebbene questo singolare oggetto che in età vittoriana ha raggiunto standard di raffinatezza inarrivabili (alcuni rari esemplari sono reperibili online a cifre considerevoli), facilmente equivocabile per un antico strumento di tortura o per un bizzarro ammenicolo da cerusico, è stato fino a qualche decade orsono un prezioso alleato per l’aspetto esteriore del vicino del naso del perfetto gentiluomo.
Queste curiose pinze o pinzette erano spesso accompagnate da strani contenitori metallici, a volte finemente lavorati, utilizzati come fornelletti per scaldare le punte dell’arricciabaffi.
mustache-curlerIl procedimento consisteva nel mettere una sostanza infiammabile o della brace all’interno della scatoletta, e una volta infiammata, si infilavano le punte dell’arricciabaffi nel braciere. In assenza di fornelletto si provvedeva ad arroventare lo strumento sulla fiamma di una candela o su qualsiasi altra fonte di calore.
Prima di essere messo a contatto con i peli, per evitare tragiche bruciature in fase di acconciatura, l’arricciabaffi veniva sovente testato su di un pezzo di giornale che se bruciava o prendeva un colore eccessivamente brunito fungeva da cartina di tornasole per un’adeguato raffreddamento delle punte arroventate.
Non era e non è infatti infrequente che l’improvvido sperimentatore alle prime armi, senza adeguate precauzioni, si ritrovi con i baffi irrimediabilmente bruciati assistendo così impotente alla mutilazione del proprio lanuginoso compagno di viaggio al quale magari aveva dedicato lunghi periodi di cure e riguardi.
Schermata 2017-12-04 alle 16.10.08Spulciando sui forum dei tricofili più accaniti, non è raro imbattersi in fratelli baffuti che hanno dovuto penosamente rinunciare al loro prezioso e ben curato manubrio proprio a causa di uno sconsiderato uso dell’arricciabaffi.
Stando alle nostre ricerche nessuna azienda produce attualmente questo impareggiabile alleato degli irriducibili del ricciolo e chi non ne ha già uno a casa o non può permettersi un arricciabaffi vintage da comprare online o da un antiquario, si arrangia come può usando piastre per capelli di fidanzate, sorelle o parenti del gentil sesso mentre altri – probabilmente i meglio dotati a livello di pelo – ricorrono insino ai bigodini termici… Quelle horreur!
beard-curlers1In passato esistevano anche altri strumenti che svolgevano la stessa mansione come semplici ferri smussati da aggiustare con le dita sui mustacchi sino a ben più complessi marchingegni come quello brevettato negli Stati Uniti da un tal C.C. Burgio nel 1894, o come un altrettanto arzigogolato “macchinario” da messa in piega di tal J.B. Sultzer datato 1886, anche questo con patentino depositato negli USA (vedi foto dei brevetti in basso).
Astruse diavolerie per menti bizantine che tuttavia sembrerebbero garantire egregi risultati a patto che poi si riesca a districare i propri mustacchi dai meccanismi (non è forse un caso che queste invenzioni non abbiano avuto una larga diffusione a differenza delle vecchie care, e tutto sommato funzionali pinze arricciabaffi)…
ArricciabaffiIn alcuni musei dedicati alla rasatura e agli utensili da toeletta in generale – tra i più forniti il Lorenzi di Milano e il Fodrasz Museum di Bucarest – è possibile incontrare una vasta gamma di strumenti dedicati all’acconciatura dei baffi ed è possibile imbattersi in alcuni strani curvabaffi che donano al manto sopralabiale un profilo arzigogolato e curvato simile alla lama di una flamberga e che hanno un funzionamento simile all’arricciabaffi (variante allettante quanto ardimentosa).
4f9182e80f40f855c471c470eb52ee9eQualche improvvisato inventore ha anche creato uno strano arricciabaffi elettrico come è possibile vedere nel video di seguito…

Nell’attesa che qualche valente ingegnere, sulla scia del prepotente ritorno di moda dei baffi, inventi un arricciabaffi elettrico – ce ne sarebbe davvero un gran bisogno il vecchio sistema per avere dei boccoli pelosi a prova di esplosione nucleare resta sempre valido a patto che abbiate quattrini da spendere nel mercato vintage o che qualche vostro antenato vi abbia lasciato in dote questo imperdibile articolo d’antan.

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