Genesi dell’icona pelosa inventata da Dan Fox ispirata ai mustacchi di un celebre capitalista
Alzi la mano chi non ha giocato almeno una volta nella vita a Monopoly. A pochi sarà sfuggito che l’icona del gioco da tavolo più venduto e famoso di tutti i tempi è un elegante omino dotato di baffi arricciati in punta.
Questo personaggio, chiamato oggi Mr. Monopoly, fino al 1999 era conosciuto come Rich Uncle Pennybags – praticamente zio ricco con la sacca piena di monete -appellativo attribuitogli nel 1946 apparendo sulla scatola dell’omonimo gioco della Parker Brothers.
La sua prima apparizione ufficiale e anonima è invece databile al 1936, l’anno successivo alla vendita dei diritti alla Parker Brothers da parte dell’inventore del Monopoly Charles Darrow che nel 1934 lanciò da solo il gioco in un grande magazzino di Filadelfia sembra modificando – o forse plagiando – il “The Landlord’s Game” altro gioco da tavola simile al Monopoly ideato nel 1903 da Elizabeth Magie seguace del baffuto economista Henry George.
Non è tuttavia dal sostenitore dell’imposta sul valore fondiario che Mr. Monopoly prese le sue sembianze, infatti il suddetto economista sebbene fosse anche lui dotato di rigogliosi baffi, presentava anche un florido pizzetto, elemento che manca nel corredo peloso dell’icona del Monopoly.
A quale irsuto personaggio si ispira dunque l’icona baffuta di questo intramontabile gioco da tavola? In un articolo del 2013 apparso sulla rivista dell’Association of Game and Puzzle Collectors statunitense (Vol.15 Num. 2. Pag. 18 “Meet Dan Fox– The Artist Who Created “Mr. Monopoly“) a firma di Philip E.Orbanes, uno dei massimi esperti mondiali di Monopoly vice presidente del comparto ricerca e sviluppo della Parker Brothers fino al 1990 e giudice capo dei tornei mondiali dedicati a questo gioco da tavola, l’ideatore di Mr. Monopoly sarebbe stato il disegnatore Dan Fox al quale lo stesso Darrow, entrato in società con la Parker Brothers dopo la cessione di gran parte dei diritti del Monopoly, avrebbe affidato il lavoro grafico dell’espansione Stock Exchange (uscita nel 1936).
Fox proseguendo sullo stile Franklin Alexander, suo predecessore, decise di inserire allora in alcune carte il baffuto personaggio ispirandosi al magnate della finanza John Pierpont Morgan (Hartford, 17 aprile 1837 – Roma, 31 marzo 1913). Il celebre uomo d’affari, oltre ad essere uno degli uomini più influenti del suo tempo aveva sembianze fisiche uniche e caratteristiche: alto di statura e dalla corporatura massiccia, nelle rare occasioni in cui si presentava al pubblico appariva sempre con abiti impeccabili, cilindro e bastone e un naso grottescamente violaceo e deforme frutto di una grave rosacea contratta in gioventù. Morgan, che anche a causa di questo suo difetto fisico non amava l’attenzione dei fotografi, come la maggior parte degli uomini del suo tempo era dotato di un folto paio di mustacchi che sembrano aver fornito l’ispirazione a Fox per i suoi primi irsuti disegni.
L’icona del banchiere venne utilizzata ancora dalla Parker Brothers nel 1940 per un altro gioco da tavolo ispirato ai meccanismi dell’alta finanza chiamato Dig. Orbanes contattato da uno dei figli maggiori di Fox avrebbe attribuito la paternità del personaggio al disegnatore e avrebbe sottolineato le origini “morganiane” dell’ispirazione anche in un’intervista apparsa il 20 febbraio del 2012 sul Book of Odds (“Interview: Phil Orbanes, Monopoly Expert, Part Two” di Zachary Turpin).
Nel 2006 Forbes ha inserito Mr. Monopoly nella lista dei 15 personaggi immaginari più ricchi, classificandolo nono dietro a Jed Clampett (protagonista della serie The Beverly Hillbillies incentrata sulla storia di una famiglia di campagnoli che si trasferisce a Beverly Hills, in California, dopo aver trovato il petrolio nel proprio territorio) e davanti a Bruce Wayne, il ricchissimo uomo d’affari che si cela dietro la maschera del supereroe Batman.
Curiosamente nel corredo stilistico di Mr. Monopoly non è presente il monocolo, questione che ha acceso svariati dibattiti tra i fan del gioco da tavola.
Dal 1973 sono stati organizzati 14 campionati mondiali di Monopoly, l’ultimo nel 2015 a Macau ha visto trionfare il tricolore con il successo dell’irsuto Nicolò Falcone, il secondo italiano ad arrivare sul più alto gradino del podio dopo Cesare Bernabei, vincitore nell’edizione tenutasi a Bermuda del 1980.
Un’ultima curiosità: fino alla caduta del comunismo il Monopoly era vietato in Russia ed è tuttora proibito a Cuba.
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