Sfida all’ultimo pelo tra il procuratore Federico Cafiero De Raho, il presidente della Lombardia Roberto Maroni e il consigliere della Rai Giancarlo Mazzuca
Nel concorso per il Baffo del mese di Luglio 2017 in lizza tre volti noti dell’establishment italiano, portatori sani di mustacchi, recentemente finiti sotto i riflettori per diverse questioni di attualità…
Roberto Ernesto Maroni (Varese, 15 marzo 1955) l’attuale presidente della Regione Lombardia recentemente imputato dal Tribunale di Milano per induzione indebita dopo aver premuto nel 2014 sul manager Expo Christian Malangone affinché Expo, in una missione in Giappone (poi saltata), si accollasse una consulente alla quale Maroni era legato, è uno di quei baffi che al pari di baffino d’Alema ha profondamente segnato lo stile irsuto della politica italiana degli ultimi anni. Presentando un mustacchio classico accompagnato da mosca stilosamente in pendant con gli occhiali dalla montatura colorata più spesso rossa – forse per ricordare il suo passato nelle file dell’estrema sinistra del varesotto – è diventato uno di quei volti irsuti sul quale fare affidamento alzando la rappresentanza mustacchiuta nell’ormai glabro palcoscenico italiano alla ricerca di nuovi leader irsuti.
Federico Cafiero De Raho (Napoli, 18 febbraio 1952) baffuto magistrato italiano, attuale procuratore della Repubblica di Reggio Calabria ma probabilmente presto nuovo procuratore della Repubblica di Napoli, carica contesa con il barbuto Giovanni Melillo attualmente alla procura generale di Roma. Cafiero De Raho con il suo curatissimo mustacchio nero porta avanti l’augusta tradizione dei magistrati italiani che ha tra i suoi più illustri esponenti nomi immortali della lotta alla mafia come Giovanni Falcone e Paolo borsellino.
Giancarlo Mazzuca (Forlì, 25 luglio 1948) baffuto scrittore e politico e giornalista storica firma de Il Resto del Carlino e de Il Giorno attualmente consigliere d’amministrazione della Rai. Il suo fino mustacchio ha contribuito ad animare la polemica sul recente rinnovo di contratto di Fabio Fazio avendo sottolineato come l’entità del compenso, sia uno schiaffo ai contribuenti in questi tempi di crisi. Un irsuto moralizzatore delle reti nazionali forse poco noto al grande pubblico che potrebbe a sorpresa scalare la classifica del concorso del Baffo del mese di Luglio.