La BAM international General contractor internazionale impegnata nella costruzione del porto di Moin con il nostro patrocinio indice il primo concorso di baffi interaziendale
Giovedì 15 dicembre a Moin, cittadina della provincia di Limòn in Costa Rica presso la sede della BAM International, General contractor internazionale impegnata nella costruzione della banchina del porto di Moin, si è tenuto il concorso di baffi denominato NoShaveMovember patrocinato dalla nostra Accademia del Baffo di Ponte Milvio (Roma). Grazie al supporto del nostro esimio sodale baffuto Paolo Gatta, tra i padri fondatori dell’Accademia, si è potuta dunque organizzare questa irsuta manifestazione che ha visto al suo primo anno l’adesione di 25 baffuti partecipanti di varie nazionalità (ecuadoregni, spagnoli, olandesi, costaricensi, irlandesi, indiani, italiani e turchi) e grazie ai quali si è riusciti a raccogliere una somma superiore ai 1500 dollari (donati dall’Azienda e dai partecipanti) che saranno versati in beneficenza ad una scuola del barrio di Villas del Mar, una zona disagiata di Moin.
Un’opera caritatevole degna di nota che ha sposato anche le cause del Movember, il movimento a favore dei baffi e della salute maschile, e che ha cercato di sensibilizzare i lavoratori della BAM sulle malattie che affliggono il maschio come il cancro ai testicoli e quello alla prostata. Oltre 50 spettatori hanno assistito alla lanuginosa contesa mentre 8 giudici femminili hanno provveduto a dare i loro punteggi ai concorrenti in una scala da 0 a 5 sulla base di tre categorie: forma (Shape), Apparenza generale (General Appereance) e lunghezza (Lenght).
Nel corso della kermesse i concorrenti hanno sfilato di fronte all’attenta giuria femminile dando bella mostra dei loro mustacchi e cercando di propiziare un voto favorevole in una sorta di parata che in qualche maniera ha ricordato i rituali di seduzione tipici del mondo animale.
In questa cornice virtuosa, tra applausi e sorrisi, ad aggiudicarsi il premio di re baffone è stato il costaricense Randy Ugarte, che ha totalizzato 79 punti con un bel mustacchio a manubrio e che insieme al primo posto si messo in tasca anche i 350 dollari messi in palio per il vincitore del concorso.
Al secondo posto il nostro sodale Paolo Gatta che ha totalizzato 65 punti grazie ad un vigoroso baffone alla Magnum P.I. e ha fatto sventolare sul podio il mustacchiuto tricolore insieme al vessillo della nostra illustre Accademia incassando un premio di 150 dollari (aggregato poi alla somma raccolta in beneficenza). Al terzo posto con 53 punti l’olandese Karel Van Dongen che ha incassato 50 dollari grazie ad un curatissimo baffo e mosca alla Dartagnan.
Il sottoscritto ha invece curato la parte “didattica” – che potrete leggere subito di seguito al video in basso – studiando quindi le tradizioni baffute del Costa Rica utili al nostro sodale Paolo per spiegare ai vertici aziendali i motivi della competizione inquadrandoli nella loro giusta cornice storica.
NoShaveMovember
Sensibilizzare sulla cura delle malattie maschili e raccogliere fondi a favore di una scuola in una zona disagiata di Moin… Cos’hai da fare di meglio questo mese???
L’iniziativa NoShaveMovember promossa dalla BAM International ha infatti come obbiettivo quello di promuovere una raccolta fondi a favore della comunità locale di Moin e al contempo di sensibilizzare le persone su alcune malattie precipuamente maschili e potenzialmente mortali come il cancro ai testicoli e quello alla prostata per promuovere la ricerca medica e la prevenzione. Novembre è alle spalle ma forse alcuni di voi avranno aderito al Movember il mese dei baffi e della sensibilizzazione sulle malattie del maschio avendo curato con attenzione la crescita di questa appendice pelosa che Madre Natura ha donato all’uomo.
Questa iniziativa è dunque una buona occasione per mettere nel cassetto lame e rasoi, rinviare l’appuntamento con il barbiere e partecipare al concorso.
Regolamento: Fatti crescere i baffi per 30 giorni e inviaci una foto. Versa 6 dollari come contributo e aspetta il verdetto delle MoSisters (7 giudici femminili della compagnia che voteranno da 1 a 5 la cura, la lunghezza e l’aspetto generale dei baffi dei partecipanti) e che incoroneranno il baffo meritevole della vittoria.
Pensi che tutto questo sia stupido e non abbia senso? Lo sapevi che la tradizione dei baffi è profondamente radicata nella cultura della Costa Rica. Prima dell’arrivo dei conquistadores spagnoli, che hanno certamente contribuito a importare la loro idea di baffi in questa nazione, già i popoli nativi davano a quest’appendice pelosa attributi divini. Nella cosmovisione talamanqueña propria dei Bribris e dei Cabécares l’universo è a forma biconica. Nella parte superiore ci sono il cielo le stelle e gli essere celesti, mentre nella parte sotterranea ci sono gli essere inferi (visione cosmica estremamente simile a quella dantesca derivante dal misticismo cattolico), al centro, nel livello base comune di questi due coni sovrapposti, una sorta di disco di terra circondato dal mare dove vive l’uomo. Il Nopatkuo, la casa conica tradizionale dove vivono ancora alcuni gruppi di nativi della selva costaricana, rispecchia questo universo biconico e la parte superiore del tetto fatta di canne intrecciate simbolizzerebbe dei serpenti baffuti. La tradizione nativa vuole che quando alcune di queste canne si distaccano un poco dalle altre, lasciando intravedere le stelle sul soffitto della capanna, le nuove luci del “tetto” siano i baffi di questi serpenti primordiali. Un’antica storia narra infatti che quando il dio Sibù iniziò a fare del cielo la sua casa aveva bisogno di un legaccio per fermare bene le canne del tetto. Ad est viveva un grande serpente con enormi baffi. Sibù allora mandò cinque uomini con dei bastoni costituiti dal suo cordone ombelicale per andarlo a catturare. Quando il sole diventò caldo questi uomini gli chiesero in che modo dormiva il serpente. Il sole rispose che quando il rettile teneva gli occhi aperti in verità stava dormendo. Quando gli uomini si avvicinarono dunque all’enorme serpente e videro che questi aveva gli occhi aperti, gli tirarono via un enorme pelo dal viso con il quale Sibù chiuse la sua casa annodando le canne. Così oggi per i nativi ogni stella del cielo è come un baffo annodato di questo mitico serpente primordiale.
I serpenti coi baffi sono il frutto dell’immaginazione di questi straordinari nativi e nella loro lingua Békuo significa sia serpente che stella.
Un altro mito della mitologia talamanqueña collegato ai baffi racconta che los niños huracanes (i figli della cosiddetta famiglia del tuono creata da Sibù) tirano i baffi (raggi di luce) al sole tutte le mattine con il proposito di svegliarlo.
Anche i Boruca, altra tribù di nativi del Costa Rica, nella loro mitologia danno un posto di rilievo ai baffi attribuendoli come tratto caratteristico del viso di alcuni diavoli, le entità che abitavano la terra prima dell’uomo nella loro mitologia, com’è possibile vedere in alcune maschere tradizionali dei boruca tagliate in bassorilievo nel legno di balsa e usate nel juego de los diablitos de Boruca (gioco dei diavoli di Boruca), festività che si celebra ogni anno in alcune zone del distretto di Buenos Aires de Puntarenas dal 30 dicembre al 2 di gennaio. Una ricorrenza che ricorda l’arrivo degli spagnoli in Costa Rica (rappresentati nella festa da un toro) e che esalta l’identità nazionale Boruca e la reticenza dei nativi al giogo degli spagnoli, sia a livello territoriale che religioso.
I baffi sono anche alla base della stessa identità nazionale costaricana e si radicano nelle radici storiche dello stato come dimostrano gli indimenticabili mustacchioni di José Manuel Quirós Blanco, Luis Pacheco Bertora, Máximo Blanco y Nicolás Aguilar Murillo (mettere foto) tra gli eroi più rappresentativi della cosìddetta Campaña Nacional del 1856-1857 nel quale l’esercito repubblicano dell’allora presidente Juan Rafael Mora Porras, si affrontò contro l’esercito corsaro dello statunitense William Walker dopo l’occupazione del vicino Nicaragua.
Vari capo di stato costaricani dai primi governi indipendenti sino all’istituzione della Repubblica hanno issato dei mustacchi di tutto rispetto si pensi a Diego Vigil, Bruno Carranza Ramírez,Tomás Guardia Gutiérrez, Próspero Fernández Oreamuno, Bernardo Soto Alfaro, Carlos Duran Cartín, Rafael Yglesias Castro, Ascensión Esquivel Ibarra (forse il baffo più stravagante nella lista), Ricardo Jiménez Oreamuno, Alfredo González Flores, Francisco Aguilar Barquero, Julio Acosta García, Teodoro Picado Michalski.
I baffi hanno contribuito ad influenzare anche la scena culturale del paese si pensi al mustacchione del poeta Aquileo Echeverría.
Variante fissa sui volti di diversi attori, musicisti e personaggi dello spettacolo a cavallo tra gli anni ’70 e ’80, anche oggi questa irresistibile coltre pelosa continua a mietere le sue vittime si pensi al “Bigoton” del cantante Gilberto Santa Rosa o a quello più austero del famoso giornalista Luis López Rueda.
Il Lamantino dei caraibi (Manatí o vaca marina – Trichechus manatus) che dal 15 luglio del 2014 è stato dichiarato simbolo nazionale della fauna acquatica costaricana è un esponente del mondo animale decisamente ben fornito a livello di baffi al pari del Tricheco suo parente diretto.
Tra i mammiferi baffuti del Costa Rica merita senz’altro una menzione anche il Murciélago bigotudo de Parnell (il pipistrello baffuto di Parnell – Pteronotus parnellii) che proprio nella sua tassonomia rimarca il suo importante bagaglio baffuto.
Nell’uso comune della lingua del Costa Rica ci sono diversi detti popolari che ricordano l’importanza dei baffi nella cultura di questo paese come: “Al buey por el cacho y al hombre por el bigote“. “Quando una persona si impegna a parole deve tener fede alla sua promessa”.
I baffi sono presenti anche in alcune danze popolari del Costa Rica e in particolare in quelle del punto guanacasteco tipiche della provincia di Guanacaste. Con vestiti tradizionali e seguendo gli accordi di chitarre e amarimbas uomini e donne si lanciano in danze sfrenate. Il maschio lancia delle grida fermando la musica con la parola “bomba” e normalmente usa delle frasi tipiche per ingraziarsi la compagna di ballo come: “Dicen que no me quieres / porque no tengo bigote / mañana me lo pondré / con plumas de zopilote.” (“Dicono che non mi ami perchè non ho i baffi, domani me ne metterò un paio fatti di piume di falco“).
In questa breve carrellata, che non ha assolutamente la pretesa di completezza, abbiamo tracciato un quadro dell’importanza dei baffi nella cultura nazionale del Costa Rica per meglio comprendere come questa nostra iniziativa, oltre che avere l’obiettivo di raccogliere fondi e divertirsi insieme per un mese partecipando a questo stravagante concorso baffuto, ha dei significati più profondi radicati nelle tradizioni stesse del paese.