Di Casale Monferrato l’invenzione culinaria del pasticcere Domenico Rossi fu un omaggio ai defunti baffi del primo re d’Italia Vittorio Emanuele II
Cari sodali baffuti e carissime ciccebaffette, quest’oggi parleremo di un argomento molto più vicino alla vostra cavità toracica che alla vostra zona sovralabiale, i dolciumi! O meglio uno in particolare, il krumiro.
Questo biscotto (da non confondere con i lavoratori che non scioperano), con la sua forma tipicamente baffuta nasce nel 1878 a Casale Monferrato, ideato appositamente in omaggio alla morte di Vittorio Emanuele II, ultimo Re di Sardegna e primo Re d’Italia.
Questa gustosissima prelibatezza fatta con ingredienti semplici quali uova, burro, zucchero, farina a una bacca di vaniglia da più di 150 anni vanta un posto di privilegio nelle colazioni italiane, in netta contrapposizione a pasti molto più grassi e calorici del nord Europa.
Il Krumiro, sin dalla nascita, riscosse un successo così grande che in breve tempo venne riprodotto ed imitato da moltissime pasticcerie di Casale Monferrato e dintorni, ed in molti si arrogarono il titolo di inventori. Per porre un limite a questa deriva, nel 1890 il sindaco della cittadina piemontese riconobbe ufficialmente nel baffuto pasticcere Domenico Rossi il creatore del leggendario biscotto e ne autorizzò solo a lui la produzione e la vendita.
Un simpatico aneddoto su questa pregevolissima leccornia racconta che Rossi, dopo aver passato molto tempo a trovare una forma congeniale per i suoi biscotti (all’epoca i biscotti paesani erano molto più grandi, se ne mangiava solo uno a pasto), decise di renderli più snelli e curvati per evitare che il consumatore di turno riempisse le proprie protuberanze baffute di briciole e riuscisse a nettarsi al meglio.
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