Il Leptobrachium boringii, o rospo baffuto dell’Emei o Taosze usa i suoi mustacchi di cheratina per corteggiare le amanti e respingere gli avversari in amore

Come si è più volte già avuto modo di ricordare, i baffi non sono un tratto somatico esclusivo della razza umana ma madre natura ha voluto fornire diverse altre specie di questo prezioso orpello. Dopo il martin pescatore coi baffi delle Isole Salomone, è tempo di presentare il Leptobrachium boringii, o rospo baffuto dell’Emei o anche rospo spinoso di Taosze, specie anfibia appartenente al gruppo delle Megophryidae che vive a 300 metri sopra il livello del mare nei fiumi che scorrono nei pressi del monte Emei nella regione del Sichuan in Cina.
Come hanno avuto modo di rilevare gli scienziati, nel periodo dell’accoppiamento che va da febbraio a marzo i rospi maschi di questa specie, che sono più decisamente più grandi delle femmine, si fanno crescere dalle 10 alle 16 spine di cheratina sopra la bocca che formano un’irsuta corona baffuta con la quale sfidano gli altri avversari per conquistare le femmine nella stagione degli amori al termine della quale perdono l’irsuto orpello offensivo e decorativo.
Durante il combattimento i contendenti cercano di colpirsi con gli appuntiti baffi sotto la pancia per far fuggire l’avversario e metterlo fuori combattimento (difficilmente queste contese hanno un esito sanguinoso). I rospi più abili nella lotta vengono raggiunti dalle femmine per avviare l’accoppiamento e la fase di fertilizzazione delle uova.
Secondo lo IUCN, l’International Union for Conservation of Nature, l’ente che si occupa di rilevare il rischio di estinzione delle varie specie animali che popolano il pianeta terra, il rospo baffuto di Emei sarebbe a rischio di estinzione e a nostro avviso sarebbe davvero un peccato se questo limpido esempio dell’estro mustacchiuto di madre natura dovesse scomparire dalla faccia della terra.

Di seguito un esempio di lotta tra rospi baffuti di Emei:

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