Il prossimo 15 ottobre l’Accademia del Baffo di Roma celebrerà il suo irsuto sodalizio: modalità di partecipazione, genesi e che cosa c’è di nuovo
Sabato 15 ottobre 2016 l’Accademia del Baffo di Roma, in collaborazione con BaffiaBuffo, sua testata ufficiale e mezzo di promozione, celebrerà l’8ª edizione della “Cena coi Baffi“. A partire dalle 19.00 i membri del nostro irsuto sodalizio s’incontreranno presso il locale l’Altro Chiosco di Ponte Milvio, già sede dell’Accademia, per rinnovare il loro peloso legame, suggere insieme il dolce nettare degli dei per poi recarsi in un ristorante o meglio in un’osteria, dando così vita ad un convivio che spesso, nelle edizioni passate, ha assunto piacevoli derive goliardico/alcoliche.
Regolamento
1) La sede della cena è segretissima e comunicata in maniera riservata ai soli membri dell’Accademia.
2) Tutti i membri sono naturalmente obbligati a issare vetusti mustacchi nel corso della serata pena l’esclusione dal convivio.
3) I membri vengono tutti avvertiti con almeno 30 giorni di anticipo in modo da poter provvedere ad un rinfoltimento generale dei propri mustacchi.
4) Per il momento solo un esponente della nostra Accademia ha il diritto di presentarsi alla cena dotato di barba, in virtù della sua partecipazione come nostro “campione barbuto” agli irsuti concorsi di barba che vengono organizzati a Roma, in Italia e nel mondo.
4 bis) L’Accademia si riserva il diritto di estendere la dispensa “barbuta” ad altri membri del convivio.
5) I glabri sono naturalmente estromessi dalla cena ricordando il celebre versetto biblico: “Rifuggi il glabro e la progenie sua”.
Novità
Per il momento è possibile soltanto anticipare che nel corso della serata sarà proposto un gustoso quiz a squadre (novità rispetto alla riffa baffuta dello scorso anno) su temi più o meno lanuginosi che prevederà il versamento di una quota per ogni sodale. Esaurita la copertura delle spese, il resto del ricavato sarà devoluto alle popolazioni colpite dal recente sisma che ha devastato il centro Italia.
Il più giovane tra i baffuti convenuti avrà inoltre l’onere/onore di lucidare la targa della nostra benemerita Accademia, affissa lo scorso 21 aprile in concomitanza della data simbolica del natale di Roma, mentre il più anziano tra i sodali, vestirà i panni del gonfaloniere occupandosi della traslazione dello stemma e del rispettivo ricollocamento in sede.
Storia
Per quanto riguarda le origini della cena stessa, è possibile dire che il suo fondatore, il Presidente, appassionato studioso di storia più o meno antica, per la creazione dell’evento, trasse spunto dalla Sublime società della bistecca, confraternita paramassonica fondata in Inghilterra nel 1735 e i cui membri – nobili della più vetusta estrazione, alti gradi dell’esercito ma anche pittori e mercanti – si riunivano con l’intento di mangiare carne e dalla quale erano escluse le donne. Una sorta di comunione profana, dagli ampi risvolti boccacceschi – nel corso della serata diversi commensali erano bersaglio di scherni e sberleffi di ogni genere – che si celebrava ogni sabato sera da novembre a giugno e che ebbe vita fino al 1866.
Evento caratterizzato da un forte spirito egualitario, sottolineato dalla natura stessa del menu che prevedeva per tutti eguali porzioni di bistecche, senza distinzione di classe e status. Traendo spunto da questo storico sodalizio e visto che nelle tavole della popolazione occidentale moderna, la carne non riveste più caratteristiche di eccezionalità – su questo assunto potrebbero essere mossi numerosi distinguo vista la pessima qualità della suddetta materia prima in circolazione – l’idea di unire i baffi ad un convivio divenne un utile escamotage per sottolineare il legame d’amicizia e fraternità tra i padri fondatori che per primi parteciparono alla cena e al tempo stesso, attraverso la comune ostentazione dei mustacchi, affermare il loro grado paritario all’interno della stessa.
Del resto come viene ricordato nel manifesto della nostra Accademia i mustacchi sono un tratto distintivo dell’uomo e sono avvolti per loro natura da un alone di goliardia (tale accezione è ben chiarita dal detto “ridere sotto i baffi” in contrapposizione a “far crescere la barba/essere barbosi”). Si aggiunga che l’estinto nonno paterno del Presidente aveva i baffi e nonostante tra i due non fosse per la verità mai corso buon sangue, al fondatore dell’Accademia piacque comunque celebrare questo suo legame familiare attraverso la Cena, quasi a compensare la mancata conoscenza approfondita del progenitore.
A proposito della Cena coi i Baffi o Co’i Baffi (il romanesco rappresenta il dialetto della quasi totalità degli adepti anche se ultimamente si sono potute registrare delle nuove importanti adesioni dalle Marche), c’è da dire che in Italia esistono altri consessi simili, il più celebre dei quali si trova senz’altro in Romagna ed è organizzato dalla Confraternita Baffisti in Valconca, che sono peraltro nostri amici e che in questa sede salutiamo affettuosamente rinnovando il nostro invito ad organizzare quanto prima una grande Cena comunitaria che ci veda tutti uniti in un corale e baffuto abbraccio.
Lunga vita ai baffi!