Reportage del nostro emozionante pellegrinaggio a via della Vite, per visitare uno dei barbitonsori più antichi della capitale
Roma ha assistito negli ultimi anni ad un’autentica esplosione di barbershop. Nella capitale più o meno improvvisati barbitonsori hanno aperto i loro negozi da Roma Nord a Roma Sud impugnando macchinette e rasoi per tosare alla bell’e meglio sprovveduti e fascinati dalle mode. Proprio per questo ci siamo riproposti di visitare per voi i barbieri più antichi e tradizionali della città eterna, nella speranza che questi sacrari della barbitonsura non vengano rottamati (termine decisamente in voga nell’ultimo periodo) dal nuovo che avanza e che, almeno a nostro avviso, spesso purtroppo non convince… Uno dei templi di quest’antica arte a Roma è senz’altro l’Antica Barberia Peppino di Via della Vite 64/a, nel cuore del rione Colonna.
Accompagnati dal baffutissimo sodale Michelone Lestini, che si è gentilmente offerto come irsuto modello per il reportage, ci siamo spinti in questo peloso pellegrinaggio. All’esterno due bellissimi pali da barbiere (uno a terra e uno posto accanto all’insegna) ci ricordano dove ci troviamo mentre una targa in ottone rievoca l’anno di apertura, 1957. Appena entrati non possiamo non notare la pulizia e l’estrema eleganza del negozio, con le pareti color crema e quattro splendide poltrone da barbiere pronte ad accogliere altrettanti avventori. In fondo al locale due tende rosse, come in una scena teatrale, accolgono il passaggio della sapiente squadra di barbieri che operano in questa bottega. A fare gli onori di casa è il proprietario, Piero Migliacci, figura ieratica e cordialissima, un signore di oltre 60 anni che ci riceve con estremo garbo e appena recepisce il nostro interesse per il suo mestiere diventa il padrone della scena: “Questa barbieria è antica ma non vecchia“, ci tiene a precisare il Signor Piero che raccolse il testimone della storica barbieria Peppino un tempo sita in via Mario de’ Fiori 82.
I clienti presenti sul posto che frequentavano l’antica sede ci assicurano che nulla è cambiato da allora e che Piero ha contribuito a riproporre fedelmente il modello del suo predecessore e mentore. Mentre lavora con la coramella il rasoio, rigorosamente a lama fissa, con il quale suo figlio Alessandro raderà il nostro Michelone ci racconta: “Lo sa che qui ospitiamo il club del rasoio? Ne conservo ben 350, tutti dei miei clienti, da quello del principe Ruspoli a quello del re di Spagna. Una volta mi invitarono in una trasmissione televisiva e altri barbieri polemizzarono con me per questioni d’igiene relative all’utilizzo del rasoio a lama fissa e proprio in quell’occasione parlai per la prima volta pubblicamente del club“. Non solo iniziative collegate strettamente al mondo della toeletta per uomini ma anche attività filantropiche. Il Signor Piero infatti organizza il premio letterario sul barbiere. Quest’anno alla sua terza edizione, sarà dedicato al bicentenario del Barbiere di Siviglia la celebre opera di Rossini che venne per la prima volta eseguita al Teatro Argentina di Roma il 20 febbraio del 1816. Ad ispirare il premio anche Giovanni Paisiello e Wolfgang Amadeus Mozart.
Mentre racconta la sua passione per la musica, mi mostra un calendario dei barbieri per i 150 anni dell’unità d’Italia. Affisse alle pareti foto di personaggi illustri, politici, nobili, riconoscimenti e attestati di stima da ogni parte del mondo. Due clienti gli hanno persino dedicato dei versi nei quali elogiano la sua abilità e gentilezza e decantano l’aria unica che si respira all’interno di questo storico locale. Mentre seguiamo le piacevoli chiacchiere del Signor Piero osserviamo con la coda dell’occhio l’operato del figlio Alessandro che trasforma l’atto della barbitontura in una cerimonia quasi sacra seguendo le più antiche tradizioni di quest’arte secolare. Massaggio con crema lenitiva, panno caldo e panno freddo per stringere i pori. Un’attenzione maniacale per la messa in piega dei baffi che come lui stesso ci tiene a sottolineare “deve essere perfetta“. Nel frattempo il Signor Piero tratta i capelli di un cliente bruciandoli con un cerino: “Il capello tagliato diventa come un bucatino, e per chiudere questo buco che si crea, per saturarlo, bisogna fare questa bruciatura. E’ una bella sceneggiata, ma in realtà l’effetto del calore sul cuoio capelluto richiama un afflusso di sangue. Anche se il cliente sembra alla fine un po’ un pollo c’è un motivo perchè facciamo questa operazione“.
Intanto la sala si riempie di avventori eleganti e tipici, ognuno con un suo stile di capelli e le sue “manie” per la cura di barba e baffi come il signor Luigi Vitali, elegantissimo mustacchiuto sulla cinquantina, che ci racconta qualche aneddoto sul locale e la sua grande passione per i baffi: ” Li curo costantemente, mi ci sono sempre dedicato. Ho tutti i miei attrezzini di corno a casa e la mattina li pettino, li metto in ordine e li spunto. Siamo rimasti in pochi rispetto agli anni passati, ma cerchiamo di mantenere questa tradizione, ho anche una piccola collezione di oggetti antichi collegati con i mustacchi“.
Mentre parliamo con il simpaticissimo signor Vitali un cliente inglese si presenta nel locale chiedendo di Alessandro che aveva tagliato i suoi capelli due anni fa “You’ve cut my Hair two years ago“. Stupiti dall’evento chiediamo ad Alessandro di questo strano episodio e ci spiega che da Peppino diversi turisti arrivano anche grazie alla pellicola di Woody Allen To Rome with Love dove si vede una scena in cui Roberto Benigni viene rasato proprio all’interno delle mura di questo barbiere. Michele ha ormai un baffo a manubrio perfetto e mentre ci avviciniamo alla cassa per pagare, un altro storico cliente della barbieria ci racconta un gustoso episodio che chiude con una nota decisamente poetica questa nostra visita.
In un buio pomeriggio invernale di qualche anno fa il locale si ritrovò senza luce e il cliente estasiato ci trasmette l’abilità del Signor Piero che non rifiutò il taglio nonostante l’oscurità: “Io per la verità ero un po’ preoccupato nonostante conosca Piero da Diversi anni, è incredibile come sia riuscito a tagliarmi i capelli in penombra, quand’è tornata la luce non potevo crederci“. In questo aneddoto tutta l’abilità di un mestiere che non può essere improvvisato come racconta lo stesso Piero congedandosi da noi: “Saper fare la barba è super arte, è un gioco delle mani, una manualità straordinaria, che si può avere solo iniziando da piccoli“.
ANTICA BARBERIA DA PEPPINO di Piero Migliacci
Dove
Via della Vite 64/a, Roma
Contatti
Tel: 066798704
Mail: barberiapeppino57@gmail.com
Orari
Martedì 8.30-19.00
Mercoledì 8.30-19.00
Giovedì 8.30-19.00
Venerdì 8.30-19.00
Sabato 8.30-19.00
Servizio
5 baffi su 5 (rasatura impeccabile, prodotti di qualità, rasoio a mano libera e attenzione maniacale verso il cliente… Cosa chiedere di più?)
Prezzo
3 su 5 (estremamente competitivo considerando la qualità del servizio)
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