In corsa tre italianissimi mustacchi: Marino Bartoletti, Antonio Pappalardo e Pino Insegno
Archiviata la sfida per il baffo del mese di ottobre 2017, novembre trova in corsa tre baffoni italici di altissimo spessore che si daranno battaglia a colpi di pettinini e cera da baffi per conquistare l’ambito diadema peloso di Novembre 2017…
Marino Bartoletti
Uno dei baffi più importanti del giornalismo italiano, uno di quei volti irsuti che negli ultimi anni hanno impreziosito il piccolo schermo. Presenza fissa a Quelli che il calcio, il suo enciclopedico mustacchio è artefice del successo di numerose riviste e trasmissioni radio, recentemente una sua pesante critica al sistema calcio dopo l’esclusione dell’Italia dai Mondiali di Russia è stata ampiamente ripresa e il suo incantevole volto peloso è così tornato a dare bella mostra di sé soprattutto nel web.
Antonio Pappalardo
L’ex generale dei carabinieri uomo di punta del movimento dei Forconi vanta un baffone classico degno della vigorosa tradizione pelosa dell’Arma che dalla sua fondazione ha sempre prodotto celebri e illustri mustacchi dal generale Dalla Chiesa a Nino Frassica… Pappalardo è stato recentemente dentro all’occhio del ciclone per un tentativo di colpo di stato trash di fronte a Montecitorio che ha tenuto banco per alcuni giorni sui media nazionali e grazie alla sua energica e ilare villosità potrebbe facilmente ottenere l’appoggio dei nostri elettori candidandosi come uno dei più papabili vincitori del concorso del Baffo del mese.
Pino Insegno
Non un baffo classico, stile e coraggio per Pino Insegno che sovente corona il tappetino subnasale con pizzetto e mosca e a volte piacevolmente mostra un raffinatissimo ferro di cavallo per veri amatori. Recentemente si è avuto modo di parlare nuovamente dei suoi baffoni dal momento che il noto doppiatore e conduttore radiotelevisivo è entrato in polemica con il giornalista e critico televisivo Aldo Grasso contro cui si sono abbattuti i suoi strali e con il quale ha dato vita ad un piccante botta e risposta destinato probabilmente a proseguire sui banchi dei tribunali visto che Grasso avrebbe minacciato di querela Insegno.