Una politica scriteriata e alcune normative illogiche vietano all’Altro Chiosco di avere i tavolini all’esterno, una minaccia per l’attività che ci ospita e per tutti gli altri commercianti della zona
Solitamente sulle pagine di questo sito non ci occupiamo di politica e cronaca locale ma in questo caso ci siamo sentiti in dovere di fare un’eccezione alla regola dal momento che l’Altro Chiosco di Ponte Milvio – sede della nostra amata Accademia del Baffo – complice una scriteriata politica municipale unita ad alcune normative illogiche, ha subito un provvedimento di ridimensionamento della propria attività a nostro avviso assurdo e privo di qualsiasi logica. Ad essere colpiti da questo editto draconiano anche altri commercianti del Piazzale che vedono minati pesantemente i propri introiti a causa della riduzione degli spazi lavorativi e che a lungo andare potrà avere un impatto negativo sull’indotto complessivo della zona.
Per chi non conoscesse i fatti
Ponte Milvio da qualche anno è diventato uno dei centri nevralgici della movida romana. La crescente richiesta di intrattenimento da parte dei frequentatori della zona ha stimolato l’arrivo d’investimenti e nel giro di qualche anno sono sorti numerosi locali; oltre a ciò alcune attività storiche della Piazza hanno visto espandere il proprio giro di affari.
Un importante cambio di faccia per un quartiere che fino a qualche tempo fa era una sorta di paese nella città stessa, abituato ai suoi personaggi tipici, ai banchi del suo mercato (un tempo all’interno del nuovo parcheggio) e allo scorrere del proprio fiume e che ora invece è diventato un punto di ritrovo per più o meno giovani sempre più lambito dal turismo. Se senz’altro il caos creato dalla festa serale, soprattutto nel fine settimana, ha reso più complicata la vita ai cittadini, è pur vero che il valore delle proprietà nell’areale è salito notevolmente rendendo questo posto davvero appetibile per il mercato immobiliare. Il contrasto tra la nuova ricchezza e la nostalgia per la vecchia Ponte Milvio sembra essere alla base di diversi dissidi dibattuti nel mini parlamento municipale del XV° e ha favorito l’approvazione – votata a maggioranza dai rappresentanti pentastellati – del PMO (Piano di Massima Occupabilità) che insieme alla rimozione dei tavolini prevede il trasferimento dei 4 chioschi sulla Piazza, tra i quali figura anche la nostra Sede che si trova in questa porzione di Ponte Milvio da oltre 30 anni e che da poco ha inoltre sostenuto ingenti spese per l’obbligatorio ammodernamento della propria struttura.
Se l’intento dei 5Stelle, come ricordano le stesse parole del presidente del Municipio Stefano Simonelli, era quello di: “riqualificazione della piazza in linea con le normative di tutela e valorizzazione delle aree vincolate”, vorremmo chiedere al sopra menzionato esponente politico se per lui e la sua maggioranza sono più decorosi gli ambulanti che affollano la Piazza, i parcheggiatori abusivi e i tanti mendicanti e venditori itineranti di cianfrusaglie che si aggirano in zona, dei gazebo esterni che favoriscono l’attività dei locali creando lavoro e ricchezza.
Invitiamo i nostri lettori a supportare la questa nostra campagna presentandosi già questa sera al Karaoke di protesta organizzato presso l’Altro Chiosco dalle 22.30 in poi; pubblichiamo invece qui di seguito il comunicato a favore dell’Altro Chiosco firmato dal Presidente e condiviso ieri con i sodali baffuti nella pagina dell’Accademia del Baffo.
“Cari sodali,
nuvole cupe si addensano sopra la sede della nostra augusta Accademia. L’incompetenza politica unita ad alcune illogiche normative amministrative hanno costretto L’altro Chiosco a rimuovere i tavolini dall’esterno pena multe salate e denunce. Un provvedimento che ha colpito anche la maggior parte dei locali di Ponte Milvio con un impatto economico devastante per chi gestisce queste attività e per l’indotto dell’intera zona. Al danno si aggiunga la beffa subita dagli stessi commercianti che, saggiando il pugno duro del Municipio “confinati” nelle mura del proprio locale, assistono – si passi il termine – “cornuti e mazziati”, al florido mercato dei parcheggiatori abusivi – che continua imperterrito – e al proliferare delle bancarelle degli ambulanti (regolari e non)… Quanta solerzia nel punire chi lavora alla luce del sole, quanta colpevole negligenza nei confronti di chi transita su posizioni grigie al limite tra la liceità e l’abuso e che di certo non fa bene al decoro della Piazza!
Se è vero che l’Accademia del Baffo è innanzitutto un luogo dello spirito, un consesso ideale fondato sulla coltivazione dei propri mustacchi e sul rispetto reciproco tra baffuti sodali e che quindi non ha propriamente bisogno di una sede fisica per esistere e potrebbe altresì essere trasferita in qualsiasi altro luogo (a patto che la lanugine sopra labiale dei sodali sussista e seguiti a consociarsi), è pur vero che dobbiamo molto alla nostra attuale sede che ci accoglie e ci disseta con fresco e prelibato nettare divino. Ivi inoltre si conservano le nostre vetuste insegne e il 21 aprile scorso, insieme ai padri fondatori dell’Accademia, vi è stato firmato con sommo gaudio l’ormai rinomato manifesto del baffo, somma filosofica e morale del nostro irsuto sodalizio.
E’ per questo che invitiamo tutti i sodali a partecipare al Karaoke di protesta organizzato domani sera al Chiosco per sostenere con la voce e con il cuore questo locale non solo domani e in questi giorni difficili, ma fino a quando non verrà fatta giustizia consentendo all’Altro Chiosco di tornare in condizione di lavorare, muovendo l’economia della zona e continuando ad animare questa frazione di piazza, patria spirituale di diversi baffuti buontemponi“.
W i Baffi