Il movimento di moderne suffragette assaltava i luoghi di riunione maschile pretendendo maggiore spazio per le donne e quote rosa: i Baffi ci salveranno dalla deriva
Fino ad un paio d’anni fa era attivo in Francia un gruppo d’azione femminista denominato La Barbe (www.labarbelabarbe.org). Il proposito della congrega era quello di invadere con blitz e flash mob i luoghi tradizionalmente dominati dagli uomini, issando sul volto delle barbe posticce per rimarcare il dominio dell’elemento maschile nelle alte sfere del potere e chiedere maggiore spazio per le donne e quote rosa. Una protesta a loro dire silenziosa, dignitosa e pittorica che tuttavia dal nostro punto di vista risulta meno interessante di quella delle Pussy Riot (almeno con loro si vede un po’ di sostanza). Scherzi a parte, tutto questo can-can ci sembra un esempio perfetto della deviazione della società moderna.
Si potrebbe infatti dire che paradossalmente, dopo la guerra per i diritti delle suffragette e del movimento femminista, oggi il potere maschile abbia vinto relegando nel dimenticatoio quello femminile. Ai giorni nostri le donne fanno di tutto per appropriarsene imitando l’uomo in ogni campo dal modo di esprimersi, ai vestiti, ai capelli, arrivando per l’appunto all’estremo della barba. Tutto quello che riguarda la sfera femminile è lasciato da parte e quasi ripudiato dalle donne e, probabilmente per bilanciamento naturale (troppo testosterone in giro), viene pian piano assorbito e preso in prestito dagli uomini. Si pensi infatti alle manie metrosexual, dall’uso di creme idratanti e lampade per abbronzare il corpo passando per la chirurgia estetica arrivando sino ai disgustosi estremi dell’epilazione delle sopracciglia nell’uomo (quando inizieranno a radersele completamente e disegnarsele come negli anni ’20?), Dio ce ne scampi!
Tempi bastardi dove in televisione si vede un uomo seduto su un trono che si fa corteggiare da una mandria di puledre inviperite, principesse azzurre, che sputano veleno l’una sull’altra arrivando anche allo scontro fisico per accaparrarsi il moderno Cenerentolo. Uno stravolgimento di equilibri che di fatto sta portando alla vittoria dell’ideologia gender e agli “estremismi sociali” odierni dove un Vendola può affittare un utero e comprarsi un bambino con il suo compagno coltivandolo, come un ortaggio, nel grembo di una mamma artificiale. Assurdità e deformazioni che fino a qualche anno fa avrebbero provocato una rivolta e che invece la maggioranza passiva è educata a digerire senza batter “sopracciglio”. Del resto non è del tutto casuale che oggi al ministero della guerra (chiamarlo della difesa è soltanto un’ipocrisia) in Italia ci sia una donna (Roberta Pinotti).
Si tratta di un cambiamento epocale in quanto proprio la guerra è stata da sempre prerogativa dell’uomo, e quando Venere si traveste da Marte c’è evidentemente qualcosa che non va. Anche nella serie televisiva Castle si vede benissimo questo cambio di ruoli. L’uomo, il protagonista Richard Castle (interpretato Nathan Fillion), per risolvere i casi proposti nelle varie puntate usa tutte quelle virtù psichiche tipiche delle donne quali astuzia, intuito e sesto senso, mentre la collega Stana Katic (interpretata da Kate Beckett) è fredda e pragmatica (prerogative solitamente maschili), un agente speciale capace di mettere al tappeto energumeni del doppio della sua taglia. Altro che Fallocrazia, maschilismo, machismo, in Occidente oggi si svolge una “caccia agli stregoni” che i media attivano non appena vi sia qualcuno che cerchi di mettere un freno a questo andamento o alzi la testa anche solo a parole contro il nuovo regime di genere. Nella decadenza dell’Europa e del cosiddetto mondo occidentale forse in futuro l’Islam, che in maniera sempre più massiccia si sta insinuando nei gangli della civiltà occidentale, saprà portare di nuovo equilibrio. Uno scenario desolante dal momento che le nostre tradizione millenarie dovranno abdicare ai precetti del Corano ma che comunque sembra migliore del liberismo sfrenato nel quale sta affogando la nostra civiltà.
Un’accattivante trama da romanzo che potrebbe tuttavia presto diventare realtà prefigurerebbe una guerra tra l’Europa, dominata magari in futuro dal potere di qualche Imam, e gli Stati Uniti governati dalla prima presidentessa donna (questo è l’anno di Hillary Clinton se avete qualche centone da buttare scommetteteci sopra). Al di là della fantasia ma alla luce di queste considerazioni si capisce perché, oggi più che mai, ostentare dei folti baffi, possa essere considerato a tutti gli effetti un autentico atto rivoluzionario, forse l’unica forma di resistenza possibile al degenerare dei tempi moderni. W i baffi.
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3 commenti
Ciao, articolo perspicace e lucido.
Complimenti!
La ringraziamo. Un irsuto saluto.